La puntata di 105 Friends con il duo rap del momento è cominciata con una confessione nostalgica di Fedez: “Quando avevo più o meno 18 anni, nel periodo in cui non andavo a scuola, ”, ha detto a Tony & Ross, “associo la vostra voce a delle gran limonate che facevo nella mia prima macchina, che era una Clio in cui non potevi tirare giù il finestrino sennò cascava il vetro”.

Siamo noi i “Comunisti col Rolex”. Nei negozi di dischi, digitali e non, è arrivato il 20 gennaio dopo countdown iniziato l’estate scorsa sulle note del singolo Vorrei ma non posto e contrappuntato da polemiche che, complici i social network, una seconda casa per entrambi, non hanno fatto altro che alimentare l’attesa dei fan e degli addetti ai lavori. E’ l’album Comunisti col Rolex, il primo disco a quattro mani di J-Ax e Fedez disponibile nelle diverse edizioni “Standard”, con 16 brani, “Deluxe”, con Cd e bandiera “a tema”, e “Super Deluxe” con Cd, Picture Vynil del singolo “Assenzio/Vorrei ma non posto”, doppio vinile dell’album, bandiera e supporto in plexiglass per esporre questa esclusiva versione da collezione.

Due generazioni rap a confronto. J-Ax e Fedez appartengono a due generazioni diverse, ma hanno molto in comune. Entrambi cresciuti dall’asfalto delle periferie milanesi, si sono innamorati del rap e delle sue declinazioni pop conquistando il cuore del grande pubblico senza mai dimenticare le istanze dei comuni mortali (come erano loro), e il potere della parola e della provocazione in rime, J-Ax negli anni Novanta, quando dominava le classifiche e l’airplay radiofonico al fianco di Dj Jad negli Articolo 31, e Fedez, più giovane di oltre 15 anni, in questo decennio cruciale per la musica e la comunicazione “social”, universo che cavalca con costanza, dedizione e, passi la paura, con una certa malizia, a cominciare dai “post” dedicati alla seguitissima liaison con la fashion blogger di grido Chiara Ferragni. Ma tutto ha un prezzo, e spesso, complici le opinioni politiche, il successo e gli impegni televisivi come giudici/coach di talent show in concorrenza tra loro, i due sono finiti nel mirino dei detrattori, i cosiddetti “hater”, blasonati e non. Uscendone, bontà loro, rafforzati. “Comunisti con Rolex” ne è una dimostrazione: “Ci hanno chiamato spesso ‘Comunisti col Rolex’”, hanno spiegato i due artisti, “come a voler mettere in risalto una contraddizione che non esiste. Un modo per indebolire le nostre posizioni, facendo leva sull’ipotetica incoerenza di due artisti che pur guadagnando bene continuano a trattare tematiche sociali. Si tratta della polemica annosa, e tutta italiana, del ‘cuore a sinistra e portafogli a destra’. Ecco, per noi ‘Comunisti col Rolex’ non significa incoerenza, ma merito. È la dimostrazione che in Italia ci si può ancora arricchire onestamente. Ed è una cosa di cui andiamo fieri”.

Perché voi siete ricchi? Ha chiesto loro Tony Severo. “Onestamente sì”, hanno risposto. “Sai”, continuano, “in questo Paese l’arricchimento si associa sempre al sistema clientelare, o alla disonestà, più in generale, ma questo per noi è il momento di spiegare un po’ dei concetti libertari. Cioè se uno ce la fa pagando le tasse, senza essere un mafioso, senza avere un cognome, senza avere amicizie… si può fare, perlomeno nella musica. Fiorello ha detto le stesse cose riguardo la polemica su Conti (e il cachet per Sanremo, ndr)”.

Un disco da record. Aspettando il tour… Decollata con il successo immediato del tormentone Vorrei ma non posto, brano al quale hanno fatto seguito l’introspettiva Assenzio, interpretata insieme a Levante e Stash dei Kolors, e un omaggio alle Piccole cose impreziosito dalla voce di Alessandra Amoroso, la promozione di Comunisti col Rolex, disco che sintetizza la visione del mondo, e in particolare del Bel Paese, di Ax e Fedez, continua a gonfie vele polverizzando ogni record, di vendite e di streaming online, audio e video. D’altra parte, come si dice, il piatto è ricco, specialmente se si considera che il disco snocciola molti altri potenziali singoli che faranno discutere, gemme pop alle quali hanno collaborato artisti del calibro di Calcutta, Giusy Ferreri, Sergio Sylvestre, Alessia Cara, Nek, Arisa, Loredana Berté, oltre naturalmente agli infallibili hitmaker Takagi & Ketra. Presto poi, il disco diventerà un grande tour concepito, proprio come le canzoni che lo compongono, in casa Newtopia, l’etichetta fondata dai due artisti. Prima tappa, 11 marzo al PalaAlpitour di Torino.